Maternità e lutto perinatale

E' opportuno offrire un servizio di accompagnamento al lutto perinatale all'interno di un reparto di maternità?

Beh, mi verrebbe da rispondere: se non lì, dove?
Oggi sempre di più c'è uno sguardo attento alla maternità.
La fisiologia, l'accompagnamento, il sostegno.
Corsi preparto, di sostegno all'allattamento, di massaggio per il bebé, per imparare a portare il bebé nella fascia... e scavando un po' più a fondo si possono scovare iniziative davvero curiose, come per esempio la ginnastica col passeggino...
Immagino che la moltitudine di offerte scaturiscano da un certo numero di richieste... oppure dalla convinzione che siano di una qualche utilità.
La maternità è tale solo se in fondo c'è un bambino che respira e può fare cose con i suoi genitori, altrimenti...
Altrimenti aspettiamo che qualcuno chieda se per caso c'è qualcosa... poi gli diamo un opuscolo (se va bene) e non è più un problema della sezione maternità.
La domanda che mi pongo non è se sia o meno opportuno far coesistere nascita e morte.
La domanda che mi pongo è perché non coesistano nascita e morte, dato che circa il 30% delle gravidanze finisce in un aborto.
Significa che 3 gravidanze su 10 terminano con un lutto.
Negare l'evidenza non la cambia...
E' parere diffuso quello di suscitare ansia immotivata nelle gestanti mostrando loro una realtà carica di negatività.
Come se una locandina con l'avviso di un seminario sul lutto perinatale facesse tremare immotivatamente...
Oppure una locandina del genere insinuerebbe la sensazione di essere in una struttura preparata ad ogni evenienza?
Le gestanti oggi sanno (tutte) che il periodo più a rischio di aborto è il primo trimestre. Lo sappiamo tutte eppure questo non è un motivo valido per farci desistere dal procreare.
Continuiamo a desiderare di mettere al mondo i nostri figli e continuiamo a provare a farlo, anche se sappiamo che potremmo non riuscirci... come è capitato a quell'amica, alla parente, alla vicina...
Perché i numeri sono persone e numeri così alti si traducono in persone che conosciamo: tutti noi almeno una.
Allora penso che offrire un seguito a ciò che è possibile, trasformerebbe la paura in cultura.
Il sostegno alla maternità si propone di formare genitori sempre più competenti, dunque figli sempre più sani affettivamente e fisicamente, così il sostegno alle famiglie troncate dal lutto offrirebbe loro l'opportunità di affacciarsi alla vita che segue con tutti gli strumenti che servono e queste famiglie sentirebbero di poter aspirare (come tutti gli altri) a diventare genitori competenti di futuri figli sani affettivamente e fisicamente.
Perché dopo la perdita di un figlio nulla è più come prima: negare l'evidenza ancora non la cambia.
Chi si propone di sostenere la salute della famiglia, non può evitare di occuparsi anche di lutto perinatale, altrimenti non può dirsi capace di occuparsi della salute di tutte le famiglie.

Tratto da: professionemammablog

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